Oggi, 30 giugno, scade il blocco licenziamenti. Da domani si potrà tornare a licenziare nei settori dell’edilizia e dell’industria manifatturiera, ad eccezione di quelli legati al tessile ed alla moda, per i quali lo stop ai licenziamenti durerà fino al 31 ottobre.
Le aziende potranno dunque procedere a licenziamenti individuali e collettivi per giustificato motivo oggettivo, ossia per cause inerenti l’attività produttiva, l’organizzazione ed il regolare funzionamento del lavoro. A titolo esemplificativo:
a) cessazione dell’attività produttiva;
b) drastico calo del fatturato con conseguente crisi aziendale;
b) soppressione o esternalizzazione della mansione cui è addetto il dipendente, con impossibilità di diverso reimpiego;
c) perdita o riduzione da parte del lavoratore delle capacità fisiche necessarie ad espletare la mansione assegnata.
Queste le ipotesi di licenziamento che tornano ad aggiungersi a quelle rimaste operanti in piena epoca Covid: licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, licenziamento durante o al termine del periodo di prova o per superamento del periodo di comporto, licenziamento in caso di fallimento dell’azienda o liquidazione della società senza continuità.
Rimane aperto il confronto tra le imprese, i sindacati e le forze politiche.