Alcuni destinatari dell’avviso di accertamento Tasi 2015 emesso dal Comune di appartenenza, si domandano se questo tributo locale non sia in realtà prescritto, stante il decorso del “normale” termine di cinque anni. A questo proposito si segnala che una speciale normativa varata durante l’emergenza Covid (Articolo 67 D.L. n. 18/2020 cd. Decreto “Cura Italia“) ha sospeso dall’8 marzo al 31 maggio 2020 (per complessivi 85 giorni) i termini relativi alle attività di controllo, accertamento e riscossione da parte degli uffici degli enti impositori. Pertanto la prescrizione della Tasi 2015 non è maturata alla “normale” scadenza del 31 dicembre scorso, bensì è stata prorogata al 26 marzo 2021.
Maturata la prescrizione o in presenza di altri fondati motivi a fronte dei quali il tributo in questione non è dovuto (ad esempio perché riferito ad un immobile non rientrante nelle categorie catastali di riferimento), il relativo avviso di accertamento può essere impugnato mediante un’istanza di autotutela al Comune impositore oppure con Ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale competente per territorio entro 60 giorni dalla ricezione.